Dott. Marco Rossi
PRK transepiteliale a Monza
La differenza sostanziale tra la PRK transepiteliale e la PRK tradizionale è che nel primo caso l’epitelio viene asportato dal laser. La transepiteliale rappresenta, difatti, un’evoluzione della PRK e si differenzia da questa tecnica perché l’asportazione dell’epitelio non avviene manualmente ma con il laser. È quindi una tecnica che comporta meno fastidi post-operatori e una guarigione più veloce.
Nella PRK transepiteliale, quindi, l’intero intervento viene eseguito con il laser ad eccimeri che prima asporta l’epitelio e poi esegue l’intervento di correzione del difetto visivo, modificando la curvatura della cornea. Un’unica procedura, quindi, per rimuovere l’epitelio e correggere l’errore refrattivo.
Decorso post-operatorio
Il decorso post-operatorio non presenta grosse problematiche, il paziente potrebbe avvertire nei primi due giorni un leggero bruciore o dolore che però può essere facilmente arginato dai famaci che verranno prescritti dal chirurgo.
Tempi di recupero
Il recupero visivo è progressivo e graduale: già nei primi 10-15 giorni postoperatori si recupera il 70-80% della capacità visiva, la parte rimanente entro i primi 2 mesi post-intervento. Il tutto avviene più o meno rapidamente, a seconda dell’entità del difetto refrattivo preesistente.
I vantaggi della PRK transepiteliale
Sono numerosi i vantaggi della PRK transepiteliale, considerando che viene utilizzata con successo da oltre vent’anni: innanzitutto, trattandosi di una tecnica meno aggressiva e invasiva, la cornea non viene indebolita. Inoltre, si tratta di una tecnica più economica rispetto alle altre in quanto si utilizza un solo laser. È particolarmente consigliata per coloro che praticano sport abitualmente o che hanno uno stile di vita molto attivo.
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